La storia
Fra i comuni dei Cinque Reali Siti quello di Ordona è certamente quello più ricco di storia. L’antica Herdonia, importante nodo stradale sulla via Traiana che portava da Benevento a Brindisi, fu insediamento notevole fra IV e III secolo a.C., e arrivò a battere moneta propria. Distrutta da Pirro nel 279 a.C., privata dei suoi abitanti da Annibale nel 210 a.C., ancora distrutta da Costante nel 662, fu ripopolata da Federico II, ma poi distrutta definitivamente da Ferdinando d’Aragona nel 1484. Con l’istituzione della “Dogana della mena delle pecore in Puglia” l’insediamento si spostò verso la valle del torrente Carapelle, dove assunse la fisionomia di una masseria. Fu acquistata dai Gesuiti nel 1608; ma quando i religiosi furono espulsi – nel 1767 – dal Regno di Napoli divenne, nel 1774, uno dei Reali Siti. Nel 1975 ha acquisito lo status di Comune.
I monumenti

Le piccole alture ad est del Carapelle, sito dell’antica statio romana, sono da anni oggetto di importanti campagne di scavo condotte da una missione belga diretta dall’archeologo Joseph Mertens. Sono così venute alla luce importanti testimonianze di un glorioso passato: le mura cittadine e la porta principale con le sue torri quadrate, due templi, il foro, una basilica, un complesso termale, un piccolo anfiteatro. E poi ancora il macellum – mercato per la vendita di carne e pesce – con un cortile interno circolare su cui prospettano 13 ambienti in laterizio e opus reticulatum, dalle pareti affrescate e i pavimenti a mosaico, e i resti di residenze private anch’essi caratterizzati da laterizi, opus reticulatum, affreschi e mosaici. Oltre le mura, infine, una vasta necropoli, le cui tombe restituiscono notevole vasellame con le caratteristiche decorazioni di stile geometrico-daunio.
Feste tradizionali
Festa patronale in agosto, con processione e luminarie,
in onore di san Leone vescovo.
I prodotti tipici
Ordona ha un territorio esteso per 3990 ettari, nei quali prevale la coltivazione dei cereali. Seguono poi gli ortaggi, il vigneto e l’oliveto. Piatti tipici sono fave e làghene (fave a puré con fettuccine fatte in casa e pepe), fave e rapeste (fave e ramolaccio condite con aglio soffritto), la tielle (agnello e patate al forno) e la brasciola (involtino di carne al ragù). Fra i dolci i taralle che l’ove (taralli dolci) spesso glassati, e i calzoncelli (panzerottini ripieni di mostarda d’uva).
Dove mangiare -
Vece Rocco, Via Ascoli, 11 – Tel. 0885.796626
La Perla, Via Michelangelo, 4 - Tel. 0885.796324
Belvedere, Via Campo Sportivo - Tel. 0885.796415